COVID, il grande inganno: ora abbiamo le prove
L’articolo che segue è stato da me pubblicato il 13 gennaio 2022 su un altro sito che purtroppo ora non esiste più: lo ripropongo qui nella sua versione integrale e, prossimamente, verrà aggiornato con gli ultimi sviluppi. Stay tuned.
Nota per il lettore: il presente articolo è frutto di un profuso lavoro di ricerca per mettere insieme il più possibile i pezzi del puzzle nel modo più fluido e corretto possibile, con tutti i link e le fonti citate, che consiglio caldamente di esaminare e visionare con attenzione al fine di approfondire i fatti e sviluppare una propria opinione scevra dal pregiudizio.
Nel nostro Paese a marzo 2020 – in piena pandemia e lockdown – inizia insistentemente a girare nei social e su WhatsApp un estratto di una puntata di TGR Leonardo RAI del lontano 2015, nel quale vengono descritti esperimenti in un laboratorio cinese sui coronavirus trovati nei pipistrelli al fine di “migliorarli” affinché diventino contagiosi per gli esseri umani.
In suddetto laboratorio cinese è stata creata artificialmente – e con successo – un virus “chimera”, la cui composizione deriva da almeno due sorgenti geneticamente differenti.
Il procedimento con il quale si “migliora” un organismo o un virus è chiamato “Gain of Function” – di seguito GoF – termine che troveremo spesso più avanti.
GoF, in parole povere, significa aggiungere una o più funzioni ulteriori ad un organismo o a un virus: ad esempio, appunto, prendere un coronavirus da un pipistrello e modificarlo affinché possa più agevolmente contagiare un essere umano.
Nel servizio TGR Leonardo del 2015 già si illustrava con chiarezza un esperimento riuscito di creazione di “un organismo modificato innestando una proteina superficiale di un coronavirus trovato nella specie – piuttosto comune, detta “naso a ferro di cavallo” (un pipistrello, ndr) – su un virus che provoca la SARS, la polmonite acuta, anche se in forma non mortale, nei topi. Si sospettava che la proteina potesse rendere l’ibrido adatto a colpire l’uomo, e l’esperimento lo ha confermato. (…) Secondo i ricercatori, inoltre, l’organismo – quello originale e a maggior ragione quello ingegnerizzato – può contagiare l’uomo direttamente dai pipistrelli, senza passare da una specie intermedia come il topo”.
Il servizio RAI in questione era tratto da un articolo della autorevole rivista scientifica Nature del novembre 2015, dove veniva evidenziata la potenziale pericolosità di esperimenti del genere in caso di fuga accidentale dal laboratorio, sottolineando che già a ottobre 2014 il Governo americano aveva temporaneamente sospeso i finanziamenti sul suolo americano per la ricerca GoF sugli agenti patogeni, mentre invece evidentemente in Cina hanno proseguito con gli esperimenti.
In piena pandemia COVID, ad aprile 2020, il Premio Nobel Luc Montagnier dichiarò pubblicamente alla rivista medica francese Pourquoi Docteur e il giorno successivo al canale televisivo francese CNEWS – video subito rimosso da YouTube – che attraverso le sue ricerche era giunto a concludere che il virus SARS-CoV-2 era di origine sintetica (e non naturale), che era stato manipolato proprio in Cina e che conteneva altresì addirittura sequenze genetiche del virus dell’HIV, quest’ultimo da lui stesso isolato negli anni ’80 e la cui impresa gli valse il Nobel.
Dopo una dichiarazione così esplosiva, il mainstream mondiale si scagliò contro Luc Montagnier (qui uno dei tanti articoli denigratori), tacciandolo di spacciare teorie infondate come nella migliore tradizione attuale: mainstream ovviamente adiuvato da altrettanta pletora di scienziati prezzolati, che tengono più ai finanziamenti per le loro attività che alla ricerca della verità.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, dopo ben dodici mesi dall’esplosione della pandemia, all’inizio del 2021 ha finalmente effettuato una ispezione – guidata dal capo missione OMS Peter Ben Embarek – presso il laboratorio di Wuhan: ispezione giudicata dai molti estremamente frettolosa, in quanto è durata solamente poco più di tre ore.
Nella conferenza stampa del 9 febbraio 2021 viene dichiarato ufficialmente dall’OMS che il virus SARS-CoV-2 è di origine naturale (e non sintetica), con vive proteste da parte del microbiologo dell’OMS Dominic Dwyer, il quale dichiara che la Cina si sarebbe limitata a consegnare all’OMS solo una sintesi dei dati e non i dati grezzi, procedura standard per un’ispezione su qualsiasi tipo di epidemia o pandemia.
A seguito di ispezione e conferenza stampa, il 30 marzo 2021 l’OMS pubblica un corposo report di ben 120 pagine dove, secondo loro, è estremamente improbabile che il virus SARS-CoV-2 sia sfuggito dal laboratorio di Wuhan, avvallando la tesi del salto di specie dal pipistrello all’uomo, identificando il “wet market” di Wuhan come origine del contagio, nonché confermando la naturale origine del virus.
Come riporta lo straordinario documentario del 28 settembre 2021, prodotto da Sky News Australia dal titolo “What Really Happened in Wuhan“, frutto del lavoro certosino della giornalista investigativa Sharri Markson (che ha anche pubblicato l’omonimo libro a riguardo), mai trasmesso in Italia da SkyTG24 (che, in esclusiva, avrebbe potuto), e che meriterà a breve un articolo dedicato a riguardo, gli ispettori dell’OMS a Wuhan liquidarono come “cospirazione” gli esperimenti sui pipistrelli presso il Wuhan Institute of Virology (quando invece negli stessi loro video appaiono i pipistrelli nelle gabbie), e la pletora di scienziati che si affrettarono a negare profusamente le origini sintetiche del SARS-CoV-2 erano mossi dal coprire le proprie malefatte e/o contrapporsi con astio politico alle chiare affermazioni di Donald Trump (all’epoca Presidente USA) che accusava la Cina come responsabile della pandemia.
Secondo il documentario, il Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus, capo dell’OMS nonché eletto a tale ruolo grazie al peso e all’influenza proprio della Cina, si sarebbe speso in prima persona per difendere il governo cinese dalle accuse con ogni mezzo. Per l’ispezione a Wuhan dell’OMS, gli Stati Uniti suggerirono una rosa di tre nominativi ma, a sorpresa, ne fu nominato un quarto, Peter Daszak, direttore della sub agenzia EcoHealth Alliance (che ritroveremo più avanti), il quale era in palese conflitto di interessi in quanto la stessa agenzia da lui diretta si scoprirà responsabile di aver finanziato proprio quelle ricerche GoF presso il Wuhan Institute of Virology. A seguito dei risultati dell’ispezione, Trump decise di uscire dall’OMS.
Gli esiti dell’ispezione e relativo report OMS non hanno convinto i Repubblicani, i quali richiedono una serie di audizioni al Congresso per far luce su quanto veramente avvenuto a Wuhan.
L’11 maggio 2021, il Dr. Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) nonché Consigliere Medico Capo della Casa Bianca, interrogato in audizione del Congresso USA dal Senatore Repubblicano Rand Paul, ha negato l’esistenza di qualsiasi tipo di finanziamento da parte dell’ente americano NIH (National Institute of Health) alle ricerche GoF condotte nel Wuhan Institute of Virology (WIV). Il Sen. Rand Paul afferma altresì che i finanziamenti sono stati elargiti attraverso EcoHealth Alliance, definita una “sub-agency”.
A seguito della conferma dei finanziamenti da parte del National Institute of Health (NIH) al Wuhan Institute of Virology per ricerche di GoF, il 21 luglio 2021 – sempre in audizione al Congresso – il Dr. Fauci nega ancora che quegli studi siano ricerche GoF.
Ancora il 28 novembre 2021, sempre in audizione al Congresso, davanti al Sen. Rand Paul che ripete le dichiarazioni dell’NIH che confermano i finanziamenti verso il laboratorio di Wuhan con il tramite della “sub agency” EcoHealth Alliance per ricerche GoF, il Dr. Fauci sotto giuramento nega ancora che quegli studi siano ricerche GoF, appellandosi al fatto che GoF abbia una definizione “nebulosa” (modificata dallo stesso Fauci).
La svolta
Il 10 gennaio 2022, il sito americano Project Veritas, attivo da una decina d’anni, fondato da James O’Keefe, capitano coraggioso di un manipolo di giornalisti sotto copertura estremamente capaci, ha pubblicato un servizio giornalistico a dir poco esplosivo – e di cui i giornalisti di tutto il mondo dovrebbero parlare – che dimostra che il Dr. Anthony Fauci ha una responsabilità oggettiva nella creazione del virus a Wuhan, ha deliberatamente nascosto le prove e ha mentito di fronte al Congresso americano.
Di seguito, in corsivo, il contenuto del video di Project Veritas: solo le parti in corsivo sono la traduzione in italiano del voiceover del video.
Project Veritas ha ottenuto documenti militari mai visti prima, che riguardano le origini del Covid19, la ricerca GoF, vaccini, potenziali cure per la malattia – soppresse ovunque – e lo sforzo del Governo americano di occultare il tutto.
Il Dr. Anthony Fauci ha testimoniato molte volte di fronte al Congresso, dichiarando sotto giuramento che il Governo americano non è mai stato coinvolto in ricerche GoF presso il laboratorio di Wuhan.
L’asserzione di Fauci (che la ricerca GoF non riguarderebbe Wuhan, grazie alla definizione della stessa da lui fatta modificare, ndr) è basata sulla definizione del NIH di “Gain of Function”. Tuttavia, i documenti ottenuti lo contraddicono.
I documenti in questione sono stati redatti per l’agenzia DARPA (Defense Advanced Research Project Agency), e sono stati nascosti in uno share drive informatico top secret.
Ma che cosa è il DARPA? È un’agenzia in seno al Department of Defense americano (l’equivalente del nostro Ministero della Difesa, ndr) che ha il compito di facilitare ricerche e tecnologie che abbiano i presupposti per una potenziale applicazione in ambito militare.
IL Dr. Steven Walker era Direttore del DARPA all’epoca della proposta dell’EcoHealth Alliance.
Una fonte ci ha trasmesso questo video del Dr. Walker mentre descrive l’esplorazione della tecnologia a mRNA e le sue potenziali applicazioni per il personale militare sul campo.
“All’incirca cinque o sei anni (presso il DARPA, ndr) fa abbiamo messo su un ufficio chiamato Biotechnology Office, e il vero scopo di quell’ufficio era quello di capire come funzionava la biologia. E quindi progettare, costruire e testare dove si potessero creare microorganismi che facessero ciò che vuoi”.
Il report principale della proposta della EcoHealth Alliance è uscito su internet un paio di mesi fa, ma è rimasto non verificato sino ad ora.
Project Veritas è riuscita ad ottenere un secondo report indirizzato all’Ispettore Generale del Department of Defense, redatto dal Maggiore dei Marines degli Stati Uniti Joseph Murphy, già in precedenza membro del DARPA.
In questo rapporto (nel link il rapporto integrale, datato 13 agosto 2021, ndr), il Maggiore Murphy presenta osservazioni e reclami i quali, se veri, potrebbero danneggiare la narrazione ufficiale propinata a tutto il mondo negli ultimi due anni.
Nel rapporto del Maggiore Murphy è scritto che la EcoHealth Alliance si è recata da DARPA nel marzo del 2018 alla ricerca di fondi per condurre ricerche GoF sui coronavirus naturali dei pipistrelli. Il progetto fu chiamato Project DEFUSE.
DARPA ha rigettato la proposta (dell’EcoHealth Alliance, ndr) in quanto una ricerca di quel tipo era ritenuta troppo pericolosa nonché poteva violare la moratoria sulla ricerca GoF, nonostante EcoHealth Alliance dichiarasse che la suddetta non violasse tale moratoria. Secondo questo rapporto, il NIAID sotto la direzione del Dr. Fauci non rifiutò tale proposta: proseguirono pertanto con quelle ricerche sia a Wuhan sia presso vari siti in territorio americano.
Appare nuovamente il nome di Peter Daszak, direttore dell’EcoHealth Alliance, che nel gennaio 2021 fu nominato proprio dall’OMS come ispettore al laboratorio di Wuhan, in palese conflitto d’interessi.
Il Dr. Fauci ha ripetutamente mantenuto sotto giuramento la propria posizione che né il NIH né il NIAID siano mai stati coinvolti nelle ricerche GoF del programma dell’EcoHealth Alliance: questo appare contraddittorio rispetto all’analisi del Maggiore Murphy e rispetto al rifiuto da parte del Biological Technology’s Office del DARPA (di finanziare il Project DEFUSE proposto da EcoHealth Alliance, ndr).
Il rapporto del Maggiore Murphy prosegue nel dettagliare la grande preoccupazione riguardo il programma GoF per il COVID19, l’occultamento di documenti, la soppressione di potenziali cure come ivermectina e idrossiclorochina, e i vaccini mRNA.
Come si può apprezzare dalla seguente slide tratta dal rapporto del Maggiore Murphy del 13/08/2021, scaricabile integralmente da questo link, si riporta che già ad aprile 2020 si riconosceva l’efficacia di Ivermectina, Idrossiclorochina e Interferone nel contrastare l’infezione COVID19 provocata dal virus SARS-CoV-2.
In quest’altra slide, sempre dallo stesso report. il Maggiore Murphy scrive che “i vaccini a mRNA sono pressoché inefficaci (in inglese, “work poorly”) in quanto replicazioni sintetiche della già sintetica proteina spike del virus SARSr-CoV-WIV, e non possiedono altri epitopi“. In sostanza, il “work poorly” è forse molto meno del “funzionicchia”.
Per chiarezza, il Maggiore Murphy non è la fonte di questi documenti: per quanto ne sappiamo, non ha fatto nulla che possa violare il suo giuramento di servizio agli Stati Uniti.
Siamo riusciti (Project Veritas è riuscita, ndr) a rintracciarlo e, nonostante non potesse fornire dettagli in merito ai documenti pubblicati, ci ha comunque offerto questa toccante dichiarazione della quale si riporta l’originale inglese con traduzione in italiano.
“I offer no comments on the investigation or internal Marine Corps deliberations
I offer a brief comment to those that desire answers and to those that withhold them:
To those seeking answers, I offer encouragement. There are good people striving for the truth, working together in and out of government, and they succeed.
To those that withhold, I pray for you. Find the moral courage to come forward.
Don’t let a lie be our legacy to posterity.
People will forgive. A commitment to truth is in the heart of this nation.
Semper Fi
Maj. Joseph Murphy, USMC”
TRADUZIONE:
“Non posso commentare in merito all’investigazione o alle delibere interne al Corpo dei Marines.
Offro un breve commento a chi desidera risposte, e a chi le nasconde.
A chi desidera risposte, offro un incoraggiamento. Ci sono persone buone che lottano per la verità, lavorano insieme dentro il Governo e al di fuori di esso, ed hanno successo.
A chi le nasconde, prego per voi. Possiate trovare il coraggio morale di farvi avanti.
Non lasciate che una menzogna sia il nostro lascito ai posteri.
Il popolo perdonerà. L’impegno per la verità è nel cuore di questa Nazione.
Semper Fidelis,
Maggiore Joseph Murphy, Corpo dei Marines degli Stati Uniti”
Domanda: se il Department of Defense – gli stessi che producono il nostro arsenale nucleare – hanno ritenuto che queste ricerche fossero troppo pericolose per dar luogo a procedere, perché mai NID, NIAID e EcoHealth Alliance hanno sconsideratamente ignorato di considerarne i rischi a tal punto da cambiare di proposito la definizione di “Gain of Function” al fine di bypassare la moratoria?
Inoltre, chi nel DARPA ha preso la decisione di seppellire il report originale – che avrebbe potuto allertare il Pentagono, la Casa Bianca e il Congresso – che avrebbe potuto prevenire l’intera pandemia che ha portato alla morte 5,4 milioni di persone in tutto il mondo, causando dolori e sofferenze a molti milioni di altre?
Queste sono domande che solo un vero giornalista si pone, in un mondo dove i media mainstream sposano all’unisono una narrazione univoca senza approfondire, investigare, accertare la verità al fine di essere veramente al servizio del lettore.
A seguito delle rivelazioni di Project Veritas del 10 gennaio 2022, il giorno seguente avviene un’altra audizione in Congresso, questa volta condotta dal Sen. Roger Marshall, dove il Dr. Fauci ammette di aver sottoposto al DARPA una richiesta di finanziamento, che la proposta era stata respinta dallo stesso, ma che NIAID e NIH da lui dirette non hanno in alcun modo finanziato ricerche GoF a Wuhan. La cosa clamorosa è che, con le sue dichiarazioni, lo stesso Fauci conferma che è avvenuta la richiesta del finanziamento (anche se nega il resto): il che rende ancor più attendibile il lavoro di Project Veritas.
Per citare un noto conservatore americano: non esistono le cospirazioni, ma nemmeno le coincidenze.
Per concludere, oramai il re è nudo. Gli indizi puntano tutti verso la stessa direzione.
I seguenti fatti sono oramai stati accertati:
- l’origine del virus SARS-CoV-2 è sintetica, e proviene dal Wuhan Institute of Virology;
- le ricerche di Gain of Function condotte nel laboratorio di Wuhan sono state finanziate da una agenzia americana sotto l’egida del Dr. Anthony Fauci;
- tanti, troppi scienziati si sono spesi per negare la tesi del virus creato artificialmente;
- l’ispezione dell’OMS a Wuhan è stata una farsa;
- i “vaccini” a tecnologia mRNA sono quasi inefficaci;
- già ad aprile/maggio 2020 si era certi dell’efficacia delle cure a base di idrossiclorochina, ivermectina e interferone (negate e soppresse all’inverosimile);
- la Cina ha una responsabilità oggettiva in tutta la faccenda.
È ora che tutti conoscano la verità. Basta con gli inganni, le menzogne, le dissimulazioni.
Basta con la narrazione unica dei media mainstream.
Nel frattempo, purtroppo, mala tempora currunt come direbbero i Latini.
Questo articolo verrà aggiornato con i nuovi sviluppi al più presto.