ONU: Putin oppone il veto alla risoluzione sul climate change “Gretino”
La notizia è riportata su molte testate straniere, dal Washington Post al Guardian passando per The Independent e il New York Times: oggi, al Consiglio di Sicurezza ONU, la Russia ha posto il veto sulla risoluzione che integrava il rischio di sicurezza causato dal clima all’interno di una strategia complessiva di prevenzione dei conflitti.
Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato alla stampa: “la risoluzione era totalmente inaccettabile, e non solo per la Russia, in quanto un gran numero di Stati ci ha sostenuto nella scelta”.
Peskov ha altresì dichiarato: “la questione del clima non deve essere un fattore che mina il diritto allo sviluppo delle Nazioni”, in quanto “sono i Paesi ad alta industrializzazione che comandano l’agenda”, intendendo a scapito dei Paesi in via di sviluppo.
È noto che Putin sia sempre stato scettico sul tema del cambiamento climatico antropico.
Così facendo, Putin si sfila drasticamente dall’agenda del cosiddetto Great Reset del World Economic Forum di Davos, tanto caro ai Gretinisti e a vari fanatici del Green di tutto il mondo.
Qualora la risoluzione fosse passata, definendo quindi il cambiamento climatico (sottinteso antropico) un “rischio alla sicurezza”, si sarebbero di colpo legittimate tutte quelle iniziative di decrescita felice di stampo grillino e di fasulle “riduzione di emissioni” (spostando ovviamente l’inquinamento altrove), che di scientifico hanno ben poco ma puzzano troppo di ideologia protomarxista.
Del resto, nonostante le mirabolanti trovate di Obama come quella del 97% degli scienziati mondiali concordi sul cambiamento climatico antropico (balle ripetute all’unisono nonostante siano state ampiamente smentite), il tema è altresì aspramente dibattuto in tutto il mondo e anche qui in Italia quando nel 2019, in pieno Gretinismo contornato da varie manifestazioni dei “Fridays for Future” ricolme di studenti svogliati ansiosi di marinare la scuola nonché protetti e giustificati con apposita Circolare Ministeriale dall’allora ministro grillino Lorenzo Fioramonti, alle quattro più alte cariche dello Stato veniva trasmessa una petizione sul riscaldamento globale antropico – passata sotto assoluto silenzio da parte dei media – firmata da oltre novanta scienziati fra cui il climatologo Franco Prodi (fratello di Romano, ndr.), il fisico Antonino Zichichi e l’ingegnere nucleare Guido Possa (già vice ministro dell’Istruzione).
In questa petizione si sfata il mito dell’anidride carbonica trattata alla stregua di un agente inquinante, essendo essa altresì essenziale nonché imprescindibile per la vita sulla Terra.
In tempi non sospetti, nell’anno 2007, l’emittente televisiva britannica Channel 4 trasmise un interessantissimo ed eloquente documentario dal titolo “The Great Global Warming Swindle” (trad. “La Grande Truffa del Riscaldamento Globale”, qui sottotitolato in italiano).